Un metodo non invasivo è quello di esercitare una pressione dall’esterno tramite una calza a compressione graduata, ossia una calza in cui la distribuzione della forza di compressione (solitamente espressa in millimetri di mercurio -mmHg) favorisce il fisiologico ritorno venoso: più forte al piede ed alla caviglia e progressivamente meno forte alla gamba e alla coscia.
In questo modo, attraverso un’azione puramente meccanica, senza fare ricorso a farmaci, il flusso sanguigno viene aiutato a risalire verso il cuore migliorando l’azione della pompa muscolare, attiva durante il movimento.
Diversi principi attivi di origine vegetale hanno dimostrato di essere utili contro le problematiche venose, migliorando il flusso ematico, il tono venoso, il trofismo cutaneo e riducendo il danno endoteliale
Pur non potendo ripristinare, con la sola integrazione fitoterapica o farmacologica, l’integrità di un distretto venoso compromesso, è possibile limitare la progressione della malattia venosa in maniera significativa, tanto più efficacemente quanto più il processo è in una fase precoce.
Sono diversi i principi attivi di origine vegetale che hanno dimostrato attività utili a migliorare il tono venoso, il flusso ematico e il trofismo cutaneo, riducendo il danno endoteliale. Tra le varie piante utili a contrastare le problematiche venose troviamo il mirtillo nero, il meliloto, la vite rossa, la centella, l’ippocastano, il rusco oltre cha la diosmina, una molecola semisintetica modificata a partire dalla molecola di esperidina, estratta dagli agrumi.
Questi estratti vegetali contengono sostanze quali triterpeni, flavonoidi e saponine utili a stimolare la rigenerazione dei tessuti cutanei e sottocutanei, del tessuto connettivo perivascolare nonchè a migliorare l’elasticità delle pareti a fronte di una ridotta fragilità capillare.
L’azione degli antiossidanti quali antocianine è inoltre utile nel prevenire l’aumento della permeabilità vascolare e preservare l’integrità delle membrane cellulari, contrastando il danno da radicali liberi, inevitabilmente presenti in concomitanza a stati infiammatori dei tessuti.