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Superficie oculare e radiazione solare: come proteggere gli occhi


L'occhio è particolarmente esposto allo stress causato dalla luce e i tessuti oculari assorbono le radiazioni luminose in maniera differente in funzione della lunghezza d'onda.
I fotoni visibili violetti e blu insieme con gli UVA possono essere pericolosi per la retina mentre il cristallino e la cornea sono particolarmente sensibili ai raggi UVC. In particolare la cornea fa da primo filtro per le radiazioni luminose ed è quindi la prima struttura ad essere danneggiata da un’eccessiva esposizione.
Sebbene l'epitelio corneale rappresenti circa il 10% dello spessore corneale totale esso contribuisce ad assorbire la maggior parte dei raggi UVA.

Quali problemi causa una prolungata esposizione ai raggi solari?


In caso di prolungata esposizione ai raggi solari senza protezione si possono manifestare lesioni epiteliali della cornea (fotocheratite associata a dolore e lacrimazione) risolvibili nell'arco di pochi giorni, eritema della cute palpebrale, con progressiva perdita dell'elasticità del tessuto cutaneo, e arrossamento e proliferazione della congiuntiva, fino ai quadri più gravi.
Tali fenomeni compaiono alcune ore dopo l'esposizione prolungata ai raggi UV e il tempo di latenza dipende da vari fattori, tra cui l'intensità dei raggi UV, lunghezza d'onda e l'età della cornea.

Il danno epiteliale corneale ed endoteliale altera i meccanismi che fisiologicamente mantengono normale idratazione e trasparenza corneale. 
Il metodo più semplice per prevenire questi effetti nocivi è la protezione dalle radiazioni solari con occhiali da sole nelle ore centrali della giornata; le lenti devono garantire una efficace protezione contro i raggi UV.

Sapevi che...


E’ noto soprattutto in dermatologia che alcune sostanze aggiunte a creme solari possono esplicare un effetto di barriera per i raggi UV proteggendo le cellule della cute dagli effetti dannosi dei raggi solari. Analogamente alle preparazioni dermatologiche è stato possibile individuare anche in oftalmologia delle molecole compatibili con l'uso sulla superficie oculare in grado di esplicare un effetto barriera per raggi UV come l’actinochinolo che esplica un'azione di filtro per i raggi ultravioletti in modo da contrastare il danno ossidativo alla superficie oculare (e anche alla retina) causato da eccessiva esposizione ai raggi solari, oltre ad esercitare anche una blanda attività antisettica. Questa sostanza è in grado di assorbire i raggi UVB sia in vitro che in vivo e la sua combinazione con acido ialuronico può essere molto vantaggiosa per l'occhio per ridurre il danno ossidativo causato dall'eccessiva esposizione ai raggi solari.

E’ importante comunque sottolineare che il filtro UV di queste sostanze non sostituisce l'utilizzo degli occhiali da sole.

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