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Contatto con le meduse? Ecco come comportarsi

Le meduse sono temute dai bagnanti perché il loro contatto provoca reazioni sulla pelle, ma non sono loro ad attaccare: in genere sono i bagnanti che si avvicinano eccessivamente all'animale e involontariamente lo urtano.

Le meduse si spostano in genere verticalmente: dalla superficie possono scendere sul fondo anche per centinaia di metri e si fanno trasportare dalle correnti, di cui non riescono a contrastare il movimento.
Si parla impropriamente di puntura di medusa: la medusa non punge, né morde, ma in risposta ad un potenziale pericolo i suoi tentacoli emettono una sostanza urticante per la pelle.

Infatti, sulla parte dei tentacoli più lontana dal corpo si trovano delle cellule di difesa altamente specializzate chiamate cnidociti all'interno delle quali si trovano dei “sacchetti” contenenti il liquido urticante (nematocisti), e piccole formazioni appuntite a spirale (spicole) mantenute sotto pressione e che funzionano come piccole frecce.

A seguito dell'urto fra un tentacolo e una persona, le nematocisti rimangono attaccate alla pelle e le spicole liberano le sostanze urticanti. Meduse con lunghi tentacoli possono avere milioni di nematocisti che successivamente al contatto possono rimanere sulla pelle della vittima, senza scaricare subito il veleno contenuto. Non toglierli può causare irritazioni anche a distanza di ore dal contatto.

Quando i tentacoli toccano la pelle si avverte una sensazione di forte bruciore e dolore; subito dopo il contatto la pelle si irrita e si formano dei segni come linee incrociate rosse e gonfie (eritema ed edema) con formazione di piccole vescicole.

Il bruciore non è associato a un'ustione, perché le manifestazioni sono il risultato dell'azione irritante delle tossine e comincia ad attenuarsi dopo 10-20 minuti, ma rimane una intensa sensazione di prurito.

In generale, comunque, la maggior parte degli effetti dovuti al contatto con le meduse presenti nei nostri mari si risolve in poche ore, con una semplice reazione della pelle e un po' di dolore.

La gravità degli effetti è molto variabile e dipende:
  • dalla persona colpita, la gravità dell'evento può essere correlata all'età (bambini e persone anziane sono generalmente più sensibili), all'estensione dell'area del corpo interessata, alle condizioni di salute della persona e alle potenziali reazioni allergiche
  • dalla estensione e dalla durata del contatto, se superiore al 50% della superficie del corpo l'intensità del dolore e del bruciore può essere tanto forte da richiedere l'intervento del medico
  • dalla specie di medusa, a seconda delle specie gli effetti possono essere più o meno gravi perché la concentrazione e la composizione del liquido urticante variano tra le specie
Gli effetti che possono manifestarsi includono:
  • reazioni locali, dolore, irritazione, dermatiti, che a lungo termine possono causare pigmentazione, cicatrici e ispessimenti della pelle
  • allergie
  • dolore persistente ed effetti agli organi interni, se le sostanze urticanti entrano nel circolo sanguigno (effetti sistemici). Anche se sono eventi rari nei nostri mari, possono comparire edema polmonare, visione offuscata, vomito, dolori muscolari e convulsioni
Nella maggior parte dei casi, i disturbi (sintomi) scompaiono nel giro di qualche ora e non c’è bisogno di assistenza medica.

 
Il trattamento dei disturbi conseguenti al contatto con una medusa punta generalmente alla riduzione del dolore, eliminando i nematocisti rimasti sulla pelle, con un trattamento locale delle zone della pelle interessate.

Si suggerisce di:
  • rimanere calmi, respirando normalmente; se ad avere urtato una medusa è un bambino è bene tranquillizzarlo. Se si è vicini alla riva uscire dall'acqua, altrimenti richiamare l'attenzione per farsi aiutare
  • controllare, una volta fuori dall'acqua, che non siano rimaste attaccate parti della medusa (nematocisti), rimuoverle possibilmente senza toccarle, ad esempio con una spatola, un coltello (non dalla parte della lama) o una tessera di plastica rigida (tipo carta di credito) raschiando la cute per rimuovere accuratamente il più possibile
  • sciacquare la parte interessata con acqua di mare, non usare l'acqua dolce perché causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante
  • dopo aver eliminato i residui di medusa e sciacquato la parte, fare impacchi freddi, che hanno un effetto analgesico evitando però che il ghiaccio, costituito da acqua dolce, entri in contatto con la pelle
  • applicare un gel astringente al cloruro di alluminio, che serve a lenire il prurito e a bloccare la diffusione delle tossine. Si trova in farmacia ed è utilizzato anche per lenire il prurito da punture di zanzara
  • coprire la parte colpita e non esporla al sole, perché essendo sensibile alla luce del sole tende a scurirsi provocando delle macchie/cicatrici antiestetiche
Se subentrano complicazioni come arrossamento e/o gonfiore diffuso della pelle, difficoltà respiratorie, sudorazione, pallore, mal di testa, nausee, vomito, vertigini, confusione, andare al pronto soccorso o chiamare il 118, spiegando cosa è successo.
  • non grattarsi, prima di aver rimosso le nematocisti, che potrebbero rompersi, peggiorando la situazione
  • non toccare le nematocisti (le parti di tentacoli rimasti sulla pelle) con le mani, per evitare di trasferire parte del liquido urticante a zone particolarmente sensibili come occhi e mucose
  • non sciacquare la parte interessata con acqua dolce, causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante
  • non strofinare la zona colpita con sabbia o una pietra calda, anche se le tossine sono inattivate dal calore, la temperatura necessaria a farlo è di oltre 50°C
  • non usare rimedi come ammoniaca o urina (contenente ammoniaca) alcol o aceto perché non hanno alcuna azione sul liquido urticante delle meduse e potrebbero ulteriormente irritare la parte colpita (leggi la Bufala)
  • non esporre al sole la parte colpita per qualche giorno, o utilizzare creme a protezione solare totale, per evitare la formazione di macchie
Le creme antistaminiche o a basso contenuto di cortisone sono poco utili nell'immediato (hanno effetto dopo circa 30 minuti, quando in condizioni normali, i disturbi sono già spariti).
 

PREVENZIONE

L'applicazione di una crema solare resistente all'acqua, contenente ossido di zinco (sostanza che imita il rivestimento mucoso usato dai pesci pagliaccio per inibire le punture dei tentacoli degli anemoni di mare) può essere utile per i nuotatori, poiché è stato dimostrato che riduce significativamente il contatto e la gravità dei disturbi (sintomi).

Sitografia:  https://www.issalute.it/

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